Negli studi precedenti abbiamo accennato che il prossimo millennio di pace di cui parla la Bibbia (Ap 20:1-15) potrebbe farci desumere che si tratti del settimo giorno in una simbolica settimana di 7000 anni. Questa deduzione appare avvalorata dal fatto che “per il Signore un giorno è come mille anni, e mille anni sono come un giorno” (2Pt 3:8). Se il Millennio è il settimo giorno di riposo, gli altri sei giorni ammontano ovviamente a 6000 anni.
La ricostruzione della cronologia biblica che abbiamo tentato, sembra avvalorare questa conclusione: dalla creazione di Adamo a oggi sono trascorsi, appunto, circa 6000 anni. Che cosa significa ciò? Che cosa comporta la fine di 6000 di storia umana?
Nell’entusiasmo di voler vedere l’inizio del Millennio, diverse religioni hanno fatto i loro calcoli per determinare la fine dei 6000 anni e calcolare così l’inizio dei meravigliosi 1000 anni di pace mondiale.
C. T. Russell, fondatore degli Studenti Biblici, calcolò (sbagliando) un periodo di 4128 ani da Adamo all’inizio dell’Èra Volgare (Studi sulle Scritture, Il tempo è vicino, Arti Grafiche Dott. Amodio, Napoli, pag. 32), concludendo che l’anno “della creazione di Adamo questo è in realtà l’anno 4129” e che “l’anno 1872 corrisponde all’anno 6000 ed il 1873 l’inizio del settimo millennio della storia del mondo” (Ibidem, pag. 34). Egli credeva che il tempo della fine fosse iniziato nel 1799 e che il mondo sarebbe stato in un periodo di vendemmia spirituale per 40 anni, dal 1874 al 1914. Secondo i suoi calcoli i regni del mondo sarebbero finiti proprio nel 1914. Russell era convinto che lui e i suoi seguaci sarebbero stati rapiti in cielo nel 1914; secondo una diceria, avrebbe atteso quel momento in cima all’edificio della società Torre di Guardia a New York vestito di un lenzuolo bianco. Nella storia ufficiale del gruppo, di certo si narra: “’I tempi dei Gentili sono finiti; i loro re hanno fatto il loro tempo!’ Così esclamò il fratello Russell la mattina del venerdì 2 ottobre 1914 entrando nella sala da pranzo della sede centrale della Watch Tower Society a Brooklyn. L’eccitazione era grande. La maggior parte dei presenti aveva atteso per anni il 1914” (I Testimoni di Geova, proclamatori del Regno di Dio, cap. 6, pag. 61). La storia ufficiale continua: “Alexander H. Macmillan, che si era battezzato nel settembre del 1900, più tardi ricordava: ‘Alcuni di noi pensavano seriamente che saremmo andati in cielo durante la prima settimana di quell’ottobre’. Infatti, ricordando la mattina in cui Russell aveva annunciato la fine dei tempi dei Gentili, Macmillan ammise: ‘Eravamo eccitatissimi e non mi sarei stupito se in quel momento avessimo iniziato a salire, essendo quello il segnale dell’inizio dell’ascensione al cielo, ma naturalmente non accadde nulla del genere’”. – Ibidem.
Il gruppo deviato che sorse dagli Studenti Biblici, dopo la morte di C. T. Russell, sotto la direzione del pessimo J. F. Rutherford, rivide la cronologia. La cronologia attuale del gruppo fissa la data della creazione di Adamo al 4026 a. E. V. (Perspicacia nello studio delle Scritture Vol. 1, pag. 619). In un libro scritto da F. W. Franz, defunto presidente del gruppo, costui pare voler suggerire a Dio ciò che sarebbe appropriato circa la data d’inizio del Millennio: “Come sarebbe appropriato che Geova Dio facesse di questo veniente settimo periodo di mille anni un sabatico periodo di riposo e liberazione . . . sarebbe anche assai confacente da parte di Dio” (Vita eterna nella libertà dei figli di Dio, pagg. 28,29). Poco prima si leggeva: “Seimila anni dalla creazione dell’uomo termineranno nel 1975, e il settimo periodo della storia umana comincerà nell’autunno del 1975 E. V.”. – Ibidem.
Russell e Franz sembravano saperne più di Yeshùa e degli angeli che nulla sapevano “quanto a quel giorno e a quell’ora” (Mt 24:36). Da cosa si riconosce un falso profeta? “Se tu dici in cuor tuo: ‘Come riconosceremo la parola che il Signore non ha detta?’ Quando il profeta parlerà in nome del Signore e la cosa non succede e non si avvera, quella sarà una parola che il Signore non ha detta; il profeta l’ha detta per presunzione; tu non lo temere”. – Dt 18:21,22.
Nel 1872, anno che per Russell segnava la fine di 6000 anni di storia umana, non successe proprio nulla; e neppure nel 1873, anno che lui aveva indicato come inizio del Millennio. Neppure nel 1914 non accadde nulla (la prima guerra mondiale, scoppiata in quell’anno, in cui diverse persone religiose videro chissà quale grande segno, sarebbe poi impallidita di fronte alla seconda guerra mondiale). Nella cronologia che abbiamo ricostruito nei precedenti studi – ammesso che essa sia esatta -, giacché l’anno 4007 risulta essere quello della creazione di Adamo, i 6000 anni dovrebbero essere terminati nel 1993 (6000 – 4007 = 1993). Che cosa accadde nel 1993? Proprio niente.
Dobbiamo riproporci la domanda: Che cosa comporta la fine di 6000 di storia umana? Da ciò che sappiamo dalla Bibbia, non comporta proprio nulla. Nella Scrittura non troviamo indicazioni o indizi che ci facciano interessare a questa scadenza. Se l’abbiamo calcolata – sempre ammesso che i calcoli siano esatti – è solo per avere un’idea e poter collocare gli avvenimenti biblici nel corso del tempo.
Non va trascurato un fatto importante: non sappiamo da quando inizino 6000 anni di storia umana. Sicuramente non dalla creazione di Adamo, questo lo sappiamo con certezza. La Bibbia, infatti, dice: “Dio creò l’uomo a sua immagine; lo creò a immagine di Dio; li creò maschio e femmina”; poi è detto che Dio diede alla prima coppia umana le sue istruzioni; infine, l’agiografo commenta: “Dio vide tutto quello che aveva fatto, ed ecco, era molto buono. Fu sera, poi fu mattina: sesto giorno” (Gn 1:27-31). Si noti con molta attenzione: “Sesto giorno”. Adamo ed Eva furono creati alla fine del “sesto giorno”. Poi, Dio “si riposò il settimo giorno da tutta l’opera che aveva fatta” (Gn 2:2). Si tratta di un giorno di 24 ore? Può anche darsi, perché è sulla settimana creativa che si basa il sabato. Tuttavia, ci sono alcuni che vedono nei giorni creativi periodi di millenni. A costoro ricordiamo che se così fosse, tra la fine del sesto giorno e l’inizio del settimo ci sarebbe un certo periodo, fatto di anni o di decenni, forse di secoli. A quanto pare, in questo periodo Dio continuò a creare. Non è corretta la traduzione che NR fa di Gn 2:19: “Dio il Signore, avendo formato dalla terra tutti gli animali dei campi e tutti gli uccelli del cielo, li condusse all’uomo per vedere come li avrebbe chiamati”. Da questa traduzione appare che gli animali di cui si parla siano stati creati prima dell’uomo. La Bibbia però sembra dire che dopo la creazione dell’uomo Dio creasse ulteriori animali:
וַיִּצֶר יְהוָה אֱלֹהִים מִנ־הָאֲדָמָה כָּל־חַיַּת הַשָּׂדֶה וְאֵת כָּל־עֹוף הַשָּׁמַיִם וַיָּבֵא אֶל־הָאָדָם
vaytzèr Yhvh elohìm min-haadamàh kol-khayàt hasadèh veèt kol-of hashamàym vayvè el-haadàm
e formava* Yhvh Dio da il suolo ogni vivente del campo e ogni volatile [di] cieli e fece andare all’uomo
* Il verbo יִּצֶר (vaytzèr), “formava”, è all’imperfetto: denota un’azione continua e progressiva.
Qualunque sia il tempo trascorso tra la creazione dell’uomo e la fine del sesto giorno, questo periodo va aggiunto ai 6000 anni. Se i nostri calcoli sono esatti, nel 1993 sarebbero trascorsi 6000 anni da Adamo, ma vanno poi aggiunti a tale data gli anni tra la creazione di Adamo e la fine del senso giorno, sempre ammesso che questo giorno creativo sia un periodo di millenni, cosa di cui cosa non siamo certi.
Come si vede, della cronologia biblica non si viene a capo. Sembrerebbe quasi che Dio voglia impedirci di venirne a capo. Il che ci suscita rispetto.
Una volta tanto, siamo pienamente d’accordo con una dichiarazione fatta dalla dirigenza del gruppo di Brooklyn, anche se al riguardo essi predicano bene e razzolano male: “Non è di nessuna utilità usare la cronologia biblica per speculare su date che sono ancora future nel corso del tempo. — Matt. 24:36”. – “Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile”, Studio numero 3, pag. 287.
Le parole di Yeshùa devono lasciarci in silenzio e in timorosa attesa: “Non spetta a voi di sapere i tempi o i momenti che il Padre ha riservato alla propria autorità”. – At 1:7.