Elohìm Dalla prima riga della Bibbia Dio si rivela all’uomo. In Gn 1:1 si fa conoscere come Creatore dell’universo: “In principio Dio creò i cieli e la terra”. La parola tradotta “Dio” è nel testo ebraico אֱלֹהִים (elohìm), senza articolo. La parola elohìm è il plurale di elòhah (אלוה), “dio”.  Il singolare elòhah può indicare il vero Dio: “Chi è Dio [אלוה (elòhah)] oltre a יהוה?” (Sl 18:31). Ma può indicare anche un dio straniero: “Agirà con efficacia contro i bastioni più fortificati, insieme a un dio [אלוה (elòhah)] straniero”. – Dn 11:39.

   Il plurale elohìm o elohè (אלהי) può riferirsi a:

 

Il vero Dio

“In principio Dio [אֱלֹהִים (elohìm)] creò i cieli e la terra”. – Gn 1:1.

Gli dèi pagani

“[Yhvh] è più grande di tutti gli [altri] dèi [אֱלֹהִים (elohìm)]”. – Es 18:11.

Un singolo dio pagano

“Chemos dio [אלהי (elohè)] di Moab”. – 1Re 11:33.

Una singola dea pagana

“Astoret dea [אלהי (elohè)]  dei sidoni”. – 1Re 11:33.

Gli angeli

“Lo facevi [l’uomo] anche un poco inferiore agli elohìm [אֱלֹהִים]”. – Sl 8:5; cfr. Eb 2:7: “Lo facesti un poco inferiore agli angeli”.

Alcuni uomini

“Voi siete dèi [אֱלֹהִים (elohìm)]”. – Sl 82:6; cfr. Gv 10:35: “Se egli chiamò ‘dèi’ quelli…”.

Espressione del superlativo

“[Tu sei] un principe divino [אֱלֹהִים (elohìm)]”. – Gn 23:6, Did. “Un fuoco divino [אֱלֹהִים (elohìm); “un fulmine”, PdS] è caduto dal cielo”. – Gb 1:16, CEI.

   Molte volte nelle Scritture Ebraiche il termine elohìm si trova anche preceduto dall’articolo determinativo ha: הָאֱלֹהִים (haelohìm), come in Gn 5:22. In modo particolare è solo il vero Dio che viene designato così. – Cfr. F. Zorell, Lexicon Hebraicum Veteris Testamenti, Roma, 1984, pag. 54; cfr. anche, come esempio, il testo ebraico di Dt 4:35;4:39; Gs 22:34; 2Sam 7:28; 1Re 8:60.

   Elohim lo si trova solo nella lingua ebraica e solo nella Bibbia. Deriva molto probabilmente da una radice che significa “potente”, “forte”.

   Riferirsi al plurale elohìm per sostenere la dottrina trinitaria è del tutto fuori luogo. La cosa è talmente assurda che la dimostriamo qui con un solo esempio: Gn 1:1. La Bibbia cattolica CEI traduce: “In principio Dio creò il cielo e la terra”. “Dio” traduce il plurale אֱלֹהִים (elohìm). Il verbo “creò” è però al singolare: בָּרָא (barà). Che si tratti di un Dio unico lo mostra non solo il verbo, ma anche la traduzione greca che la LXX fece del plurale elohìm: ὁ θεὸς (o theòs), “il Dio”, al singolare. E con ciò è respinta anche la tesi dei binitari che vedono nel plurale elohìm sia Dio il Padre che (secondo loro) Dio il figlio. Inoltre, ai trinitari e ai binitari non conviene insistere troppo su questo, perché così si rendono da soli politeisti. La parola elohìm significa, infatti, “dèi”. I trinitari non ammettono tre dèi, ma solo tre persone in un solo Dio. I binitari, che ammettono invece proprio due dèi, si autodefiniscono, loro malgrato, politeisti. Il verbo barà in tutta la Bibbia è associato solo a Dio. Questa associazione ricorre nella Bibbia 49 volte, ovvero il prodotto di 7×7. Il simbolismo numerico della Bibbia trova qui un grande significato.

   Il plurale elohìm, inoltre, non è un plurale di maestà, come vorrebbero sostenere i Testimoni di Geova per contrastare la dottrina trinitaria. In ebraico come in greco tale plurale non esiste. Se lo fosse, avrebbe il verbo al plurale, come in latino. Inoltre, il plurale elohìm è applicato anche a un singolo dio pagano e a una singola dea pagana. Non vorremmo mica pensare che gli ebrei elogiassero la maestà di costoro, vero?

  

El – La parola אל (el), significa “dio”. Nella lingua cananea e caldea “dio” si dice, appunto, el. In questa lingua il termine el (“dio”) identifica gli idoli pagani, fatti da mani umane. La divinità suprema dei cananei era El, chiamato padre degli dèi e degli uomini. Il nome el fu quindi mutuato dalla lingua caldea. Ma proprio per questo fu usato dagli ebrei in modo tutto particolare per riferirsi al Dio unico. Vediamo come.

    Quando si tratta del Dio di Israele, il nome el al singolare non viene mai utilizzato da solo nelle Scritture Ebraiche.

    Presso il popolo d’Israele el assume un carattere completamente nuovo: da nome comune diventa nome proprio. E non solo. Il nome el è sempre accompagnato da un epiteto che sottolinea un aspetto o una virtù del solo, unico e vero Dio.

 

אֵל עֶלְיֹון

El elyòn

“Melchisedec . . . era sacerdote dell’Iddio Altissimo”. – Gn 14:18.

אֵל שַׁדַּי

El shadày

“Io sono Dio Onnipotente”. – Gn 17:1.

אֵל עֹולָם

El olàm

“l’Iddio di durata indefinita [“Iddio eterno”, Did]”. – Gn 21:33.

אֵל קַנָּא

El qanà

“Sono un Dio che esige esclusiva devozione [“Dio geloso”, NR]”. – Es 20:5.

אֵל חַי

El chày

“Conoscerete che un Dio vivente è in mezzo a voi”. – Gs 3:10.

   In tutti casi precedenti el identifica il Dio di Israele, essendo il termine seguito da un aggettivo che specifica una sua qualità.

   Esiste di el anche la forma con articolo: haèl (הָאֵל), “il Dio”. Questa forma si riferisce sempre al vero Dio. Le 32 volte in cui ricorre nel Testo Masoretico si trovano in Gn 31:13;35:1,3;46:3; Dt 7:9;10:17;33:26; 2Sam 22:31,33,48; Nee 1:5;9:32; Gb 13:8;21:14;22:17;31:28;33:6;34:10,37;40:9; Sl 18:30,32,47; 57:2;68:19,20;77:14;85:8; Is 5:16;42:5; Ger 32:18; Dn 9:4.

   Esiste una forma plurale di el: elìm. Nel Testo Masoretico, elìm ricorre una sola volta ed è preceduto dall’articolo determinativo, in Es 15:11, e non si riferisce al vero Dio: “Chi fra gli dèi [בָּאֵלִם (baelìm); “fra gl’iddii” (Did)] è come te”?