Si trovano non poche divergenze tra il testo ebraico e la versione greca di Geremia. Nel testo greco compaiono delle aggiunte di scarso valore e di ben poco conto. Le diminuzioni, invece, sono molte: circa 2700 parole in meno, ossia un ottavo di tutto il libro. Tuttavia, se si analizzano i brani mancanti nella versione greca, si vede che la loro importanza non è eccessiva. Circa 60 sono costituiti da “Yhvh degli eserciti” o da “oracolo di Yhvh”. Vi è poi uno spostamento: l’appendice riguardante le nazioni si trova nella LXX dopo il capitolo 25, ma nel testo ebraico si trova alla fine (capitoli 46-51).
Come si possono spiegare questi fatti? Alcuni studiosi hanno attribuito il tutto alla negligenza dei traduttori. Altri studiosi sono ricorsi alla confusione creata dalla pluralità dei traduttori. Qualche studioso ricorre a due recensioni diverse di Geremia, di cui una sarebbe stata seguita dall’ebraico e un’altra dal greco.
Forse si può spiegare il tutto supponendo che la versione greca rappresenti uno stadio anteriore all’attuale testo ebraico masoretico. Il Testo Masoretico sarebbe lo stadio finale raggiunto nella raccolta dei brani geremiani. Forse la LXX ha posto la sezione riguardante le nazioni dopo la prima parte perché ritenevano che la seconda parte fosse biografica. Il Testo Masoretico, al contrario, considerando tutto il libro come profetico, avrebbe spostato alla fine la sezione più omogenea riguardante le nazioni.
Ad ogni modo, si tratta di problemi ancora aperti che vanno studiati caso per caso, senza preferire in blocco la versione greca o quella ebraica del Testo Masoretico.