Già anticamente Giovanni il presbitero (2° secolo) affermava che Marco scrisse “senza ordine”. Un esegeta moderno ha definito il Vangelo scritto di Marco come un “amalgama di miracoli e istruzioni, un ammasso di ricordi” (H. Loisy, L’évangile selon Saint Marc, cap. 9, Paris, 1912). Eppure, mediante un’analisi più profonda, anche il Vangelo scritto di Marco rivela una sua unità e l’intenzione di presentare nella sua stessa stesura un insegnamento teologico.
Materiale.
Si può ripartire in diversi raggruppamenti:
1. Apoftegmi o brevi narrazioni. Sono spesso accompagnate da dispute che tendono a mettere in evidenza un particolare insegnamento di Yeshùa. Ve ne sono una ventina. Eccone alcuni:
● Yeshùa perdona e guarisce un paralitico (Mr 2:1-12). C’è una disputa: “Alcuni scribi e ragionavano così in cuor loro: ‘Perché costui parla in questa maniera? Egli bestemmia!’” (2:7); Marco mette in risalto che Yeshùa ha il potere di perdonare. – V. 10.
● Yeshùa mangia con Levi, un esattore di tasse (Mr 2:14-17). C’è una disputa: “Gli scribi che erano tra i farisei, vedutolo mangiare con i pubblicani e con i peccatori, dicevano ai suoi discepoli: ‘Come mai mangia e [beve] con i pubblicani e i peccatori?’” (v. 16); Marco mette il risalto che Yeshùa è venuto proprio per i peccatori. – V. 17.
● La madre e i fratelli di Yeshùa lo cercano, qualcuno glielo fa notare (Mr 3:31-35). Yeshùa stesso crea la disputa: “Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?” (v. 33); insegnamento: chiunque fa “la volontà di Dio” è suo “fratello, sorella e madre”. – V. 35.
● Il tributo a Cesare (Mr 12:13-17). La disputa da parte dei farisei e degli erodiani: “È lecito, o no, pagare il tributo a Cesare? Dobbiamo darlo o non darlo?” (v. 14); l’insegnamento: “Rendete a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio”. – V. 17.
Talora questi apoftegmi sono riuniti in gruppi, come quelli citati dai capitoli 2 e 3.
2. Miracoli raccontati per se stessi. Sono prove che Marco fornisce sull’attestazione che Yeshùa è davvero il consacrato di Dio.
● Indemoniati di Cafarnao. – Mr 1:23-28.
● Suocera di Pietro. – Mr 1:29-31.
● Il lebbroso. – Mr 1:40-45.
● La tempesta sul lago. – Mr 4:35-41.
● Gli indemoniati di Gerasa. – Mr 5:1-20.
● La figlia di Giairo. – Mr 5:21-24,35-43.
● L’emorragia di una donna. – Mr 5:25-35.
● I pani per cinquemila persone. – Mr 6:35-44.
● L’epilettico. – Mr 9:14-29.
Di solito Marco presenta prima le circostanze, poi descrive il miracolo in se stesso e infine ne racconta gli effetti. Dà riferimenti cronologici: “Appena usciti dalla sinagoga” (1:29); “Fattosi sera” (1:32); “La mattina, mentre era ancora notte” (1:35). Generalmente indica anche la località.
3. Narrazioni su Yeshùa. Sono narrazioni di contenuto biografico, spesso ricche di vividi particolari. Sono una trentina, di cui dodici riguardanti la passione.
● Giovanni il battezzatore. – Mr 1:1-8.
● Battesimo di Yeshùa. – Mr 1:9-11.
● Tentazione. – Mr 1:12, sgg..
● Chiamata dei discepoli. – Mr 1:16-20.
● Yeshùa da solo. – Mr 1:35-39.
● Respinto dai nazareni. – Mr 6:1-6.
Tutte queste narrazioni sembrano derivare da un testimone oculare; su Pietro che narra a Marco è già stato detto.
4. Sommari. Sono costituiti da frasi assai generali che servono a ricollegare le varie parti.
● 1:14,21,39.
● 2:13.
● 3:7-13.
● 4:33, sgg..
● 6:7a,12 e sgg.,55 e sgg..
● 7:24,31.
● 8:10,27.
● 9:30.
Questi sommari sono anche utili a ripartire meglio lo scritto. Dall’analisi del materiale si nota che Marco ama di più presentare i miracoli di Yeshùa (sono 19) che non riferirne i discorsi. Tra i miracoli, Marco predilige la liberazione degli indemoniati, di cui riferisce estesamente ben quattro episodi (contro i tre di Mt, i tre di Lc e il silenzio totale di Gv).
Struttura.
Esistono varie suddivisioni proposte dagli studiosi per il Vangelo scritto di Marco. Comunque, il Vangelo scritto di Marco può essere suddiviso come segue:
Parte |
Specificazione |
Contenuto |
Sezione |
|
I |
Introduzione |
Predicazione del battezzatore |
1:1-13 |
|
II |
Ministero galilaico |
1 |
Inizio del ministero galilaico.Cauto insegnamento di Yeshùa alle folle di Galilea che suscita ugualmente impressione per l’autorità e la potenza con cui è attuato. |
1:14-3:6 |
2 |
Opposizione.L’attività di Yeshùa crea l’opposizione della sua stessa famiglia e degli scribi venuti apposta da Gerusalemme. Yeshùa viene poi scacciato da Nazaret.
Missione dei dodici. |
3:7-6:13 |
||
3 |
Allontanamento dalla Galilea.Compiti altri miracoli, Yeshùa se ne va dalla Galilea. |
6:14-8:26 |
||
III |
Ministero giudaico |
1 |
Dopo il punto centrale dello scritto (confessione di Pietro nei riguardi di Yeshùa), Yeshùa si rivolge ai discepoli e cerca di indicare loro che la sua missione richiede la sua morte a Gerusalemme. Con la trasfigurazione mostra la sua gloria, che richiede ubbidienza (“ascoltatelo”) e prontezza alla rinuncia personale. |
8:27-10:52 |
2 |
Yeshùa, entrato trionfalmente in Gerusalemme, sfugge alle insidie tesegli dai farisei. |
11:1-13:37 |
||
IV |
Conclusione |
Rievocazione degli episodi della passione di Yeshùacon un sintetico cenno alla sua resurrezione. |
Capitoli 14,15,16 |
Il Vangelo scritto di Marco è come una collana di perle preziose. Marco ha raccolto perle sparse davanti a lui (i racconti isolati, i singoli detti, le raccolte di tradizioni giunti fino a lui) e le ha infilate in quella collana che è il suo scritto. Quel che Marco vuole dirci va quindi ricercato proprio in questa struttura. Occorre perciò prestare la massima attenzione a tutti gli elementi che compongono il suo gioiello.