Con lo squillo della sesta tromba ci si rende conto che le scene precedenti erano solo un introduzione. “Poi il sesto angelo suonò la tromba e udii una voce dai quattro corni dell’altare d’oro che era davanti a Dio. La voce diceva al sesto angelo che aveva la tromba: «Sciogli i quattro angeli che sono legati sul gran fiume Eufrate». E furono sciolti i quattro angeli che erano stati preparati per quell’ora, quel giorno, quel mese e quell’anno, per uccidere la terza parte degli uomini”. – Ap 9:13-15.
Il flagello precedente era terribile, ma non attentava alla vita umana perché doveva solo danneggiare gli esseri umani. Qui vengono uccisi. La voce proviene dall’“altare d’oro”, quello dell’incenso da cui erano state offerte le preghiere dei santi (Ap 8:3). Ciò che accade è la risposta di Dio alla loro preghiera (Ap 6:9,10). Le quattro possenti creature angeliche che trattenevano i venti (Ap 7:1) hanno ora via libera. Nell’apocalittica giudaica non biblica troviamo scritto: “In quei giorni gli angeli si raduneranno e andranno a oriente, presso i parti e i medi, per sollevare i loro re così che uno spirito inquieto li invada e li cacci dal trono e li faccia uscire come leoni dai loro accampamenti … per calpestare la terra dei suoi eletti [Israele]”. – Apocalisse di Enoc 56:5,6.
Riemerge qui l’attacco dell’Impero dei Parti conto l’Impero Romano; il fiume Eufrate era il confine che separava i due imperi. Anche “come leoni” (Apocalisse di Enoc) trova ugualmente corrispondenza nella terribile immagine usata da Giovanni, che fa riferimento alla cavalleria pesante dei parti: “Il numero dei soldati a cavallo era di duecento milioni e io udii il loro numero. Ed ecco come mi apparvero nella visione i cavalli e quelli che li cavalcavano: avevano delle corazze color di fuoco, di giacinto e di zolfo; i cavalli avevano delle teste simili a quelle dei leoni e dalle loro bocche usciva fuoco, fumo e zolfo”. – Ap 9:16,17; foto a sinistra: cavaliere pesante parto mentre combatte con un leone, esposto al British Museum, London; foto a destra: dracma dell’impero partico (forse della zecca di Mithradatkart), retro, diametro 20 mm, raffigurante un arciere che regge un arco e una freccia.
Il loro numero è impressionante: μυριάδες μυριάδων (myriàdes myriàdon, Ap 9:16). La μυριάς (myriàs), “miriade”, indica 10.000 unità; il plurale fa pensare a due miriadi, quindi 20.000, che moltiplicato per 10.000 fa 200 milioni. In Ap 9:16, una nota di TNM segnala: “O, ‘ventimila volte diecimila’, cioè 200.000.000”.
Nella descrizione di Giovanni, cavalieri e cavalli appaiono quasi come un unico essere: i cavalieri parti, corazzati, avevano anche i loro cavalli difesi da corazze. Hanno gli stessi colori che richiamano gli esseri demoniaci.
I colori demoniaci delle corazze della cavalleria pesante |
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Colore |
Ap 9:17 |
Riferimenti: Ap 14:10;19:20;21:3,8 |
Rosso |
πυρίνους (pyrìnus), “di fuoco” |
Potrebbe indicare il colore del fumo micidiale che esce dal fuoco e dallo zolfo |
Blu |
ὑακινθίνους (uakinthìnus), “di giacinto” | |
Giallo |
θειώδεις (theiòdeis), “di zolfo” |
Ap 14:10;19:20;21:8 |
La descrizione della terribile cavalleria è completata così: “Un terzo degli uomini fu ucciso da questi tre flagelli: dal fuoco, dal fumo e dallo zolfo che usciva dalle bocche dei cavalli. Il potere dei cavalli era nella loro bocca e nelle loro code; perché le loro code erano simili a serpenti e avevano delle teste, e con esse ferivano”. – Ap 9:18,19.
I moltissimi uccisi (la terza parte degli uomini) dovrebbero indurre alla conversione, invece “il resto degli uomini che non furono uccisi da questi flagelli, non si ravvidero dalle opere delle loro mani; non cessarono di adorare i demòni e gli idoli d’oro, d’argento, di bronzo, di pietra e di legno, che non possono né vedere, né udire, né camminare. Non si ravvidero neppure dai loro omicidi, né dalle loro magie, né dalla loro fornicazione, né dai loro furti”. – Ap 9:20,21.
Si noti come vengono indicati gli idoli: non i vari nomi ma con la sostanza di cui sono fatti (oro, argento, bronzo, pietra e legno), il che fa risaltare ancora di più l’assurdità e l’idiozia dell’idolatria.
Gli uomini – dice Paolo – “si sono dati a vani ragionamenti e il loro cuore privo d’intelligenza si è ottenebrato … sono diventati stolti, e hanno mutato la gloria del Dio incorruttibile in immagini simili a quelle dell’uomo corruttibile … essi, che hanno mutato la verità di Dio in menzogna e hanno adorato e servito la creatura invece del Creatore” (Rm 1:21-25). Gli idolatri, quindi, non possono che essere condannati.
Nell’elenco delle colpe compaiono diverse violazioni dei Comandamenti:
I Dieci Comandamenti – Es 20:2-17 |
Le violazioni dei colpiti – Ap 9:20,21 |
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2° |
“Non farti scultura, né immagine alcuna … Non ti prostrare davanti a loro e non li servire”. |
“Adorare i demòni e gli idoli” |
6° |
“Non uccidere”. |
“Omicidi” |
7° |
“Non commettere adulterio”. |
“Fornicazione” |
8° |
“Non rubare”. |
“Furti” |
Le “magie” sono peccati tipici dei pagani , che la Bibbia condanna. – Lv 19:26; Dt 18:9-14. |
A differenza di costoro che sono puniti per il loro disprezzo dei Comandamenti, gli eletti “osservano i comandamenti di Dio” (Ap 12:17). Gli increduli non imparano neppure dalle tremende lezioni di cui fanno esperienza. “Qui è la costanza dei santi che osservano i comandamenti di Dio e la fede in Gesù”. – Ap 14:12.
Is 44:1-20, TILC.
“Dice il Signore: |
Quelli che fabbricano gli idoli Il fabbro lavora un pezzo di ferro, |
usa una parte dell’albero Questa gente è troppo stupida |