Primo anno della vita pubblica di Yeshùa (inverno 27 – inverno 28 E.V.)

 

   Abbiamo visto nello studio precedente che “nell’anno quindicesimo dell’impero di Tiberio Cesare […] la parola di Dio fu diretta a Giovanni , figlio di Zaccaria, nel deserto. Ed egli andò per tutta la regione intorno al Giordano, predicando un battesimo di ravvedimento per il perdono dei peccati” (Lc 3:1-3), e abbiamo visto che quell’anno era il 27 E. V.. E, dato che l’anno civile iniziava ad ottobre, poteva essere solo dall’ottobre del 27 in avanti. Quanto dopo? Non molto, probabilmente subito. Lo deduciamo da un conto a ritroso. È solo dopo l’arresto del battezzatore che Yeshùa inizia il suo ministero (Mt 4:17); e lo iniziò dopo il suo battesimo ad opera di Giovanni; poco dopo era Pasqua (Gv 2:13), ovvero marzo-aprile.

   Siccome la predicazione del Battista ebbe inizio nell’autunno del 27 e siccome essa è riferita per indicare l’inizio dell’attività messianica di Yeshùa, dobbiamo collocare il battesimo di Yeshùa nell’inverno del 27.

   Anno 27 – Inverno

  • Battesimo di Yeshùa ad opera di Giovanni il Battezzatore. – Mr 1:9.
  • Yeshùa trascorre 40 giorni nel deserto. – Mr 1:12,13.

   Anno 28 – Inizio

  • Il Battista presenta Yeshùa come l’Agnello. – Gv 1:29.
  • Il giorno dopo ripresenta Yeshùa e due suoi discepoli lo seguono. – Gv 1:35.
  • Tre giorni dopo avvengono le nozze di Cana. – Gv 2:1.
  • Yeshùa rimane con i suoi a Cafarnao per un certo tempo (Gv 2:12) e vi chiama definitivamente gli apostoli. – Mr 1:14 e sgg..

   Anno 28 – Primavera

  • Yeshùa passa a Gerusalemme dove scaccia i profanatori del Tempio e vi si ferma per la Pasqua. – Gv 2:13-16.
  • Yeshùa predica per la campagna giudaica (Gv 3:22) dove i suoi discepoli battezzano i primi credenti mentre Giovanni battezzava più a nord, a Enon (Gv 3:23). L’espressione “là si trattenne con loro e battezzava” (Gv 3:22) sembra indicare una durata alquanto lunga, dato che il verbo “battezzava” è all’imperfetto, che in greco indica un’azione durativa.

   Anno 28 – Estate

  • In seguito alle critiche farisaiche Yeshùa abbandona la Giudea per ritirarsi nuovamente in Galilea (Gv 4:1-3), passando per la Samaria dove a Sichem incontra verso giugno la samaritana. – Gv 4:4 e sgg..

   La precedente attività giudaica è supposta anche dai sinottici, come appare da alcuni incisi che vi si trovano: “Dopo che Giovanni fu messo in prigione, Gesù si recò in Galilea, predicando il vangelo di Dio” (Mr 1:14); “Gesù, udito che Giovanni era stato messo in prigione, si ritirò in Galilea” (Mt 4:12). Ora, ciò significa che Yeshùa doveva aver prima predicato altrove, vale a dire in Giudea o in Samaria. Anche il lamento di Yeshùa (“Gerusalemme, Gerusalemme . . . quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli . . . e voi non avete voluto!” – Lc 13:34; cfr. 19:41,42, Mt 23:37) suppone una molteplice attività del Maestro nella Città Santa, tra cui anche quella iniziale. Quando Yeshùa arriva a Gerusalemme vi trova degli amici, il che suppone una sua precedente attività nella Città Santa. – Mt 21:17; Mr 11:11,19;14:3.