Nella versione greca della Bibbia (la Settanta) e nella versione latina della Bibbia (la Vulgata), dopo i libri storici e prima di quelli profetici vi è un gruppo di sette libri: Giobbe, Salmi, Proverbi, Ecclesiaste, Cantico, Sapienza ed Ecclesiastico. Questi sette libri sono chiamati in modi diversi:

Didattici, perché contengono un insegnamento morale e pratico;

Sapienziali, perché hanno per oggetto la “sapienza”, intesa come norma morale;

Poetici, per la forma letteraria che vi predomina, ad eccezione di piccoli brani in prosa.

   Di questi sette libri, due (Sapienza ed Ecclesiastico) non si rinvengono nel canone ebraico, e sono perciò non ritenuti ispirati dagli ebrei. I protestanti li escludono pure; gli ortodossi lasciano al giudizio del credente se ritenerli sacri o no; solo i cattolici li accettano come ispirati e quindi sacri. Noi – in armonia con il canone ebraico – li riteniamo apocrifi.

   I libri biblici sapienziali e poetici sono dunque:

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