Come si giunse all’unione delle due parti (Proto e Deutero Isaia) che compongono Isaia? Il problema può essere risolto con un’affermazione del Talmud (Baba bathra 14 B) che afferma che il libro sacro di Isaia si trovava in epoca antica dopo quelli di Geremia ed Ezechiele, perché probabilmente era meno esteso. Ciò significa che fu facile aggiungere uno scritto anonimo d’indole affine (il Deutero-Isaia). Si formarono così tre volumi di lunghezza pressappoco uguale, a cui se ne aggiunse un quarto: quello dei profeti minori, la cui lunghezza necessaria fu ottenuta aggiungendo alla fine degli scritti pur essi anonimi (come avremo occasione di vedere parlando dei dodici profeti minori).
Si ebbero così quattro rotoli della medesima lunghezza che contenevano: 1) Geremia, 2) Ezechiele, 3) Isaia + l’anonimo Deutero-Isaia e 4) I dodici profeti minori. Ecco il contenuto dei quattro rotoli con la loro lunghezza approssimativa:
1° rotolo |
2° rotolo |
3° rotolo |
4° rotolo |
Geremia |
Ezechiele |
Isaia + Deutero Isaia |
Dodici Profeti minori * |
52 capitoli |
48 capitoli |
66 capitoli |
67 capitoli |
1364 versetti |
1273 versetti |
1292 versetti |
1050 versetti |
* Osea (14 capp., 197 vv.), Gioele (3 capp., 73 vv.), Amos (9 capp., 146 vv.), Abdia (1 cap., 21 vv.), Giona (4 capp., 48 vv.), Michea (7 capp., 105 vv.), Naum (3 capp., 47 vv.), Abacuc (3 capp., 56 vv.), Sofonia (3 capp., 53 vv.), Aggeo (2 capp., 38 vv.), Zaccaria (14 capp., 211 vv.) e Malachia (4 capp., 55 vv.). Minori in quanto all’estensione degli scritti, non all’importanza. |
Forse la lunghezza dei 4 rotoli è più percettibile se se calcola lo spazio occupato. Prendendo una Bibbia italiana a caso, ecco le pagine stampate che vengono occupate:
1° rotolo |
2° rotolo |
3° rotolo |
4° rotolo |
Geremia |
Ezechiele |
Isaia + Deutero Isaia |
Dodici Profeti minori |
76 pagine |
71 pagine |
72 pagine |
62 pagine |
27% |
25,3% |
25,6% |
22,1% |
100% |
Accadde, dunque, che le due sezioni (Proto-Isaia e Deutero-Isaia), prima indipendenti, finissero per essere poi fuse insieme e ritenute tutte del medesimo autore.
Si può precisare meglio l’epoca di composizione del Deutero-Isaia? Occorre per questo chiarire un po’ la cronologia dell’epoca persiana.
Nel 558 a. E. V. Ciro sale sul trono di Anzan (Elam) come vassallo del medo Astiage. Nel 556 v’è un’alleanza tra Creso (di Lidia) e Nabonide (di Babilonia); si tentano anzi accordi con lo stesso Egitto, onde opporsi alla potenza di Ciro. Nel 549 Ciro unisce le tribù persiane e si rivolta contro i medi. Astiage è catturato. Si fonda l’impero persiano. Nel 546 Creso capitola (caduta di Sardi). Nel 539 cade Babilonia. Nel 538 v’è l’editto di liberazione degli ebrei.
a. E. V. |
Avvenimento |
558 |
Ciro sale al trono di Elam come vassallo dei medi |
556 |
Alleanza tra la Lidia e la Babilonia per opporsi a Ciro |
549 |
Ciro si rivolta contro i medi. Cade l’impero medo. Si fonda l’impero persiano |
546 |
Caduta della Lidia |
539 |
Caduta della Babilonia |
538 |
Editto di liberazione degli ebrei |
Il Deutero-Isaia fu composto, sembra, tra il 547 e il 539 a. E. V. (anno della conquista della Babilonia). Infatti, vi si vede Ciro che avanza: “Chi ha suscitato dall’oriente colui che la giustizia chiama sui suoi passi? Egli dà in sua balìa le nazioni e lo fa dominare sui re; egli riduce la loro spada in polvere e il loro arco come pula portata via dal vento. Egli li insegue e passa in trionfo per una via che i suoi piedi non hanno mai calcato”. – Is 41:2,3.
Si tratta dell’uomo suscitato da Dio per abbattere l’impero babilonese: “Io l’ho suscitato dal settentrione ed egli viene; dall’oriente, ed egli invoca il mio nome; egli calpesta i prìncipi come fango, come il vasaio che calca l’argilla!”, “Così parla il Signore al suo unto, a Ciro, che io ho preso per la destra per atterrare davanti a lui le nazioni, per sciogliere le cinture ai fianchi dei re, per aprire davanti a lui le porte, in modo che nessuna gli resti chiusa. Io camminerò davanti a te, e appianerò i luoghi impervi; frantumerò le porte di bronzo, spezzerò le sbarre di ferro; io ti darò i tesori nascosti nelle tenebre, le ricchezze riposte in luoghi segreti, affinché tu riconosca che io sono il Signore che ti chiama per nome, il Dio d’Israele”, “Chiamo da oriente un uccello da preda, da una terra lontana l’uomo che effettui il mio disegno. Sì, io l’ho detto e lo farò avvenire; ne ho formato il disegno e l’eseguirò”. – Is 41:25;45:1-3;46:11.
In Is 41:1,2 la costernazione dei popoli sembra riferirsi a quella prodottasi con la caduta di Sardi nel 546 a. E. V. e con il crollo dell’impero di Creso: “Isole, fate silenzio davanti a me! Riprendano nuove forze i popoli, si accostino e poi parlino! Veniamo assieme in giudizio! Chi ha suscitato dall’oriente colui che la giustizia chiama sui suoi passi? Egli dà in sua balìa le nazioni e lo fa dominare sui re; egli riduce la loro spada in polvere e il loro arco come pula portata via dal vento”.
Perché il Deutero-Isaia è anonimo? Probabilmente perché le sue profezie furono fatte circolare clandestinamente tra le genti ebree al tempo di Belshazzar. Ovviamente non potevano essere pronunciate, perché il reggente di Nabonide non avrebbe mai potuto tollerare ciò in Babilonia.
Che dire, alla fine, sul Deutero-Isaia? Abbiamo esaminato validissime ragioni che militano contro la paternità isaiana. A ogni modo, ecco alcuni princìpi:
- Libera opinione. Sarebbe triste opporre obiezioni solo per adeguarsi al credo della propria religione.
- Si tratta di un problema simile a quello della Lettera agli ebrei: chi ne è l’autore? Paolo, Apollo o un altro? Alla fine ciò non interessa molto. Ciò che importa e di cui siamo sicuri è che lo scrittore è stato ispirato. Al credente ciò basta.
- Occorre essere capaci di ammettere che Yeshùa si è adattato alla mentalità del tempo. Non adottò forse egli anche la lingua del tempo? E perché non il modo di esprimersi?