“Sant”’Agostino:
“La schiavitù è la pena del peccato. Perciò l’apostolo (Ef 4:5) avverte gli schiavi di essere sottoposti ai loro padroni e di servirli di buon cuore e di buona volontà, affinché, se non possono essere affrancarti dalla schiavitù, sappiano trovarvi la libertà servendo non per paura ma per amore”. – De Civitate Dei 19,15.
“San” Tommaso d’Aquino:
“La schiavitù tra gli uomini è naturale. Lo schiavo verso il suo padrone è uno strumento. Tra un padrone e il suo schiavo vi è un diritto speciale di dominazione” (S. Teol. Q. 57, art. 3 e 4). “Tale diritto implica quello di poter battere lo schiavo”. – Ibidem q. 65 art. 2.
Papa Pio X:
“La società umana, così come Dio l’ha stabilita, è composta da elementi ineguali. Di conseguenza è conforme all’ordine stabilito da Dio che vi siano nella società umana dei principi e dei sudditi, dei padroni e dei proletari, dei ricchi e dei poveri, dei sapienti e degli ignoranti, dei nobili e dei plebei”. – 18 dicembre 1903.
Lettera enciclica Quadragesimo anno del sommo pontefice Pio XI (1931):
“Gli operai accetteranno senza rancore il posto che la divina provvidenza ha loro assegnato”.
Rivista Abside, del noviziato dei gesuiti della facoltà di Teologia di Burhos, settembre 1964:
“Né la nostra morale, né la nostra Chiesa, né il nostro Dio sono quelli degli operai, perché sono quelli dei padroni”.
La Torre di Guardia, 15 settembre 1988, pag. 29:
“Un marito può prendere varie decisioni per la sua famiglia. Una moglie cristiana potrebbe non essere d’accordo con lui sotto un certo aspetto, ma si sforza di ubbidire alla ‘legge del marito’”.