La comunità dei discepoli di Yeshùa di Colosse non fu fondata direttamente dall’apostolo Paolo (Col 2:1), ma da un certo Epafra “fedele ministro di Cristo” (Col 1:7; cfr. 2:1;4:12) che aveva insegnato ai colossesi forse durante l’apostolato efesino di Paolo (54-57 E. V.; cfr. At 18:18-21;19:1-20). Gli studiosi ormai ritengono che Paolo, nel suo terzo viaggio missionario, non fosse passato da Colosse andando a Efeso (At 18:22,23;19:1). La stessa lettera ai colossesi indica che egli non era mai stato a Colosse, sebbene conoscesse diversi discepoli di Colosse, fra cui Onesimo, Archippo, Filemone e Affia. – Col 4:9, 17; Flm 1, 2, 10-12.
Lo stesso zelante Epafra fondò, sicuramente, anche le vicine congregazioni di Laodicea e di Gerapoli (Col 2:1,4:12). Paolo dice di lui: “Gli rendo testimonianza che si dà molta pena per voi, per quelli di Laodicea e per quelli di Ierapoli” (4:13). Per questo, Paolo raccomanda di scambiarsi le rispettive lettere: “Quando questa lettera sarà stata letta da voi, fate che sia letta anche nella chiesa dei Laodicesi, e leggete anche voi quella che vi sarà mandata da Laodicea”. – 4:16.
Qualcuno vorrebbe identificare la lettera ai laodicesi con quella ai filippesi. Ma c’è una bella differenza tra Laodicea e Filippi. Di fatto, la lettera ai laodicesi è andata persa. Comunque, tramite lo scambio di lettere per la lettura pubblica andò formandosi la raccolta parziale dell’epistolario paolino.
La comunità di Colosse doveva essere composta in gran maggioranza da pagani convertiti: “Voi, che un tempo eravate estranei e nemici”, “Dio ha voluto far loro conoscere quale sia la ricchezza della gloria di questo mistero fra gli stranieri, cioè Cristo in voi”, “Voi, che eravate morti nei peccati e nella incirconcisione della vostra carne” (1:21,27;2:13). Lo stesso Epafra era di origine pagana. Si noti, infatti, il contrasto tra i giudei che Paolo menziona ed Epafra: “Vi salutano Aristarco, mio compagno di prigionia, Marco, il cugino di Barnaba […] e Gesù, detto Giusto. Questi provengono dai circoncisi, e sono gli unici che collaborano con me per il regno di Dio, e che mi sono stati di conforto. Epafra, che è dei vostri […] vi saluta”. – 4:10-12.
All’originale popolazione frigia della congregazione di Colosse si erano poi aggiunti greci e anche ebrei (Col 3:11). Gli antichi frigi, comunque, avevano una forte tendenza al fanatismo di stampo spiritistico e i greci si dedicavano alla speculazione filosofica; si aggiunga che lì si faceva anche sentire l’influenza degli esseni di Qumràn, con le loro norme dietetiche e basate su un calendario tutto loro. Tutti questi aspetti furono trattati da Paolo nei suoi consigli e ammonimenti alla congregazione di Colosse. – Col 2:4,8,16,18,20-23.