L’antica Smirne era una città commerciale greca si trovava sulla costa occidentale dell’Asia Minore. Ancora oggi che ha il nome moderno di Izmir e appartiene alla Turchia, è un importante centro commerciale con un porto altrettanto importante. Dapprima colonizzata dai greci nel 6° secolo a. E. V., poi distrutta da Aliatte re della Lidia, fu riconquistata del 4° secolo a. E. V. da Alessandro il Grande e ricostruita, tornando greca. Fu così che Smirne divenne poi un impor-tante centro commerciale. Fu poi inclusa nella provincia romana dell’Asia. Tuttavia, Smirne non aveva la ricchezza e la prosperità di Efeso. A Smirne c’era un tempio dedicato a Tiberio Cesare, testimonianza del culto dell’imperatore che vi si praticava.
La comunità di Smirne non viene biasimata ma solo elogiata. È spiritualmente ricca, e Yeshùa le dice: “Io conosco la tua tribolazione, la tua povertà (tuttavia sei ricco)”. – Ap 2:9.
Essa deve sopportare “le calunnie lanciate da quelli che dicono di essere Giudei e non lo sono” (Ibidem) perché in tal modo mostrano di non essere veri giudei, così che non sono più popolo di Dio ma “una sinagoga di Satana” (Ibidem). Chi è l’“Israele di Dio” (Gal 6:15)? Giudeo “non è colui che è tale all’esterno; e la circoncisione non è quella esterna, nella carne; ma Giudeo è colui che lo è interiormente; e la circoncisione è quella del cuore, nello spirito, non nella lettera; di un tale Giudeo la lode proviene non dagli uomini, ma da Dio”. – Rm 2:28,29.
“Non temere quello che avrai da soffrire” (Ap 2:10): questo incoraggiamento le è dato annunciandole: “Il diavolo sta per cacciare alcuni di voi in prigione, per mettervi alla prova” (Ibidem; cfr. Gb 1:6-12). “Avrete una tribolazione per dieci giorni” (Ibidem), cioè per breve tempo, come si deduce da Dn 1:12,14 (cfr. Gn 24:55). La comunità di Smirne non deve quindi temere, e viene così esortata: “Sii fedele fino alla morte”. – Ibidem.
Se sarà fedele fino alla morte, la chiesa di Smirne riceverà “la corona della vita” (Ap 2:10). Ai vincitori delle gare sportive era conferita allora in premio una corona, e Paolo usa questa allegoria (1Cor 9:4; Flp 3:14), ma qui non si fa riferimento a ciò, e neppure alla corona conferita a qualche importante personaggio, metafora usata da Pietro in 1Pt 5:4. Qui la corona riguarda la vita, alludendo a una specie di aureola donata agli eletti. La vita donata è sempiterna. Tutti devono morire, ma i fedeli non avranno una morte definitiva ed eterna: essi sono risorti alla vita incorruttibile.
La corona – suo uso figurativo nella Bibbia
Anticamente la corona posta sul capo era un segno di distinzione; la portavano i re, le regine, i sacerdoti e le persone a cui era stato conferito un premio o un onore particolare. La corona fu assunta così quale simbolo di autorità, di dignità, di potere, di onore e di premio.
La corona posta sul capo di Yeshùa dai soldati romani non aveva solo lo scopo di aumentare le sue sofferenze, ma soprattutto quello di deriderlo alludendo alla sua “regalità”. – Mt 27:29; Mr 15:17; Gv 19:2.
Nella Scrittura troviamo questi usi figurativi della corona:
- Chi è sapiente ha una corona che rende degno di rispetto. – Pr 4:7-9.
- La buona moglie è una corona per il marito. – Pr 12:4.
- I capelli grigi dei giusti sono come una corona. – Pr 16:31; cfr. Lv 19:32
- Gerusalemme è come una donna che è “corona di bellezza” per Dio. – Is 62:1-3.
- La comunità di Tessalonica è “corona d’esultanza” per Paolo. – 1Ts 2:19, 20; cfr. Flp 4:1.
- Yeshùa ha ricevuto una corona di gloria e di onore che lo rende superiore agli angeli. – Eb 2:5-9; Flp 2:5-11.
- Yeshùa ha sul capo “molti diademi”, segno della sua dignità regale conferitagli da Dio. – Ap 19:11-13;12:5,10; cfr. 6:2;14:14.
- Gli eletti ricevono una corona incorruttibile di gloria per la loro fedeltà. – 1Pt 5:4; 1Cor 9:24-27; 2Tm 4:7, 8; Ap 2:10.
- Le corone sulle sette teste del dragone apocalittico (Ap 12:3,9) e le corone sulle dieci corna della bestiaccia apocalittica (Ap 13:1) indicano la loro presunta regalità.
La corona celeste in Ap
“Nessuno ti tolga la tua corona”. – Ap 3:11.
“Attorno al trono c’erano ventiquattro troni su cui stavano seduti ventiquattro anziani vestiti di vesti bianche e con corone d’oro sul capo”. – Ap 4:4.
“I ventiquattro anziani si prostrano davanti a colui che siede sul trono e adorano colui che vive nei secoli dei secoli e gettano le loro corone davanti al trono, dicendo: «Tu sei degno, o Signore e Dio nostro, di ricevere la gloria, l’onore e la potenza: perché tu hai creato tutte le cose, e per tua volontà furono create ed esistono»”. – Ap 4:10,11.
“Un grande segno apparve nel cielo: una donna rivestita del sole, con la luna sotto i piedi e una corona di dodici stelle sul capo”. – Ap 12:1.
“Sulla nube stava seduto uno, simile a un figlio d’uomo, che aveva sul capo una corona d’oro”. – Ap 14:14.