Terza ipotesi. Due anni?
Dai Vangeli risultano chiaramente tre Pasque.
Le tre Pasque della vita pubblica di Yeshùa |
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1a |
“La Pasqua dei Giudei era vicina e Gesù salì a Gerusalemme” |
Gv 2:13 |
2a |
“Or la Pasqua, la festa dei Giudei, era vicina” |
Gv 6:4 |
3a |
“La Pasqua dei Giudei era vicina” |
Gv 11:55 |
Vediamo ora di calcolare la durata del ministero di Yeshùa. Possiamo partire dal giorno in cui il battezzatore disse: “Giovanni rese testimonianza, dicendo: ‘Ho visto lo Spirito scendere dal cielo come una colomba e fermarsi su di lui’” (Gv 1:32). “Il giorno seguente, Giovanni era di nuovo là” (1:35). Yeshùa fa conoscenza allora quelli che saranno due suoi discepoli (1:37-42). “Il giorno seguente, Gesù volle partire per la Galilea” (1:43). “Tre giorni dopo, ci fu una festa nuziale in Cana di Galilea” (2:1). A Cana di Galilea Yeshùa fece il suo primo miracolo, ma disse anche: “L’ora mia non è ancora venuta” (Gv 2:4). “Dopo questo, scese a Capernaum egli con sua madre, con i suoi fratelli e i suoi discepoli, e rimasero là alcuni giorni” (Gv 2:12). Fin qui Yeshùa non ha ancora iniziato il suo ministero. Giovanni il battezzatore è ancora operante. Successivamente, accade quello che Mt 4:12,13 annota: “Gesù, udito che Giovanni era stato messo in prigione, si ritirò in Galilea. E, lasciata Nazaret, venne ad abitare in Capernaum”. È dopo l’arresto del battezzatore che Yeshùa inizia il suo ministero: “Da quel tempo Gesù cominciò a predicare” (Mt 4:17). Poco dopo ci fu la prima Pasqua della sua vita pubblica: “La Pasqua dei Giudei era vicina e Gesù salì a Gerusalemme” (Gv 2:13). Ci fu poi la seconda (Gv 6:4) e alla terza (Gv 11:55) fu ucciso. Il suo ministero, quindi, durò circa due anni.
L’inizio del ministero di Yeshùa è determinato dall’inizio del ministero di Giovanni il battezzatore (cui ben presto successe il battesimo di Yeshùa). E l’inizio del ministero del battezzatore si può determinare con precisione storica:
“Nell’anno quindicesimo dell’impero di Tiberio Cesare, quando Ponzio Pilato era governatore della Giudea, ed Erode tetrarca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetrarca dell’Iturea e della Traconitide, e Lisania tetrarca dell’Abilene, sotto i sommi sacerdoti Anna e Caiafa, la parola di Dio fu diretta a Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto. Ed egli andò per tutta la regione intorno al Giordano, predicando un battesimo di ravvedimento per il perdono dei peccati”. – Lc 3:1-3.
Tiberio iniziò a regnare il 14 settembre del 14 E. V, e questo è un dato storico. A quale anno dunque corrisponde il 15° anno dell’impero di Tiberio? Non è così semplice determinarlo.
Qualcuno fa iniziare il suo impero nell’anno 12 E. V. in quanto in quell’anno Tiberio fu associato al governo di Cesare Augusto come collega imperii. Ma questo computo va scartato: si partiva a contare gli anni dell’imperatore dopo la morte del predecessore. Questo è un dato certo che risulta dalle monete del tempo.
Cesare Augusto morì il 19 agosto dell’anno 14 E. V. (anno 769 ab urbe condita, “dalla fondazione della città [Roma]”). Fare 14 + 15 = 29 sarebbe però un grossolano errore. Ed è l’errore in cui pare cada il direttivo dei Testimoni di Geova: “Contando gli anni dalla morte di Augusto, il 15° anno sarebbe andato dall’agosto del 28 E.V. all’agosto del 29 E.V. Contandoli da quando egli fu formalmente proclamato imperatore, l’anno sarebbe andato dal settembre del 28 E.V. al settembre del 29 E.V.” (Ibidem, Vol. II, pag. 1109-1110). Come abbiamo visto, l’anno di partenza del regno di un imperatore non era contato dai romani che dalla morte del predecessore (testimonianza delle monete romane). Ma non si può semplicemente contare aritmeticamente da quando fu proclamato imperatore. Occorre fare la conversione nel sistema ebraico di computo degli anni.
Gli ebrei contavano come un anno anche la semplice frazione di esso. Per di più, l’anno civile giudaico iniziava al 1° ottobre. Ne segue che i giorni del mese di settembre del 14 E. V. corrispondono al 1° anno di impero di Tiberio. Ad ottobre del 14 E. V. iniziava il suo 2° anno di impero. Abbiamo dunque che il quindicesimo anno di Tiberio cadde nel 27 della nostra èra e l’anno in cui il battezzatore iniziò il suo ministero fu perciò il 27 E. V..
Questo procedimento è quello corretto storicamente. È anche corroborato da Gv 2:20 in cui nella prima Pasqua pubblica di Yeshùa i giudei gli obiettano: “Quarantasei anni è durata la costruzione di questo tempio e tu lo faresti risorgere in tre giorni?”. La costruzione del Tempio, ad opera di Erode, ebbe inizio nel 20 a. E. V. (Giuseppe Flavio, Antichità Giudaiche 15,11,1). Durante quella prima Pasqua erano già trascorsi 46 anni, ovvero i 46 anni erano terminati entro la fine di settembre del 26 E. V.. I giudei dicono a Yeshùa: “Questo tempio è stato edificato in quarantasei anni” (TNM). Quindi la costruzione era già stata terminata. E questo era accaduto nel 26 E. V..
Nel 27 (da ottobre) cadde il 15° anno dell’impero di Tiberio e in quello stesso anno il battezzatore iniziò il suo ministero. Giovanni fu arrestato nel 28. Yeshùa quindi può essere stato battezzato da lui solo dopo l’ottobre del 27 e prima della Pasqua del 28. Ma alla Pasqua del 28 già predicava, per cui Yeshùa iniziò il suo ministero nel 28 E. V..
La Pasqua successiva (la seconda della vita pubblica di Yeshùa) cadde quindi nel 29 E. V.. Alla successiva Pasqua (la terza e ultima) Yeshùa fu ucciso. Era il 30 E. V..
È quindi biblicamente e storicamente confermato che il ministero pubblico di Yeshùa durò due anni, e precisamente dal 28 al 30 della nostra èra.